14 Giu 13/6 Pressione degli anziani, arriva la minirivoluzione soft
Arriva una mini rivoluzione soft per la salute degli anziani, soprattutto in estate, rispetto a quanto ci aveva abituato la medicina, e l’hanno sottolineato gli esperti della Società Italiana di Cardiologia Geriatrica (SICGe) durante il settimo Seminario Nazionale in corso a Roma, specificando che per decidere l’obiettivo da raggiungere è fondamentale una valutazione dell’età biologica ancor più di quella anagrafica.
Recenti studi ci spiegano che una soglia di 150 di massima negli over 65 e di 160 negli ultraottantenni è ragionevole, a maggior ragione se si tratta di anziani fragili. Quersto significa che a volte le pillole per la pressione non servono, quando si ha una certa età: l’ipertensione fa male ma puntare a valori ‘normali’ in un under 65 può essere controproducente, perché le terapie potrebbero essere scarsamente tollerate e portare più spesso a effetti collaterali.
Diventa perciò essenziale una terapia più “morbida” nelle cure durante il periodo estivo, quando il caldo fa scendere la pressione: se non vengono riviste nei dosaggi, potrebbero risultare eccessive e aumentare il rischio di ipotensione con rischio di cadute e fratture. “Quando l’età avanza la pressione tende a salire, è necessario tenere conto delle condizioni del paziente per individuare quali siano i valori ‘normali’ a cui tendere”, osserva Alessandro Boccanelli, presidente SICGe.