15 Apr 15/4 In arrivo ‘forbici molecolari’ per distruggere la plastica
Le materie plastiche sono materiali meravigliosi: estremamente versatili e durano per sempre. Ma questo è anche un problema, perché dopo solo circa 100 anni di produzione di plastica, le sue particelle sono ora ovunque, nelle acque sotterranee, negli oceani, nell’aria e nella catena alimentare. Solo una piccola parte di essa viene attualmente riciclata attraverso processi energetici e costosi che hanno perso la qualità o, a loro volta, dipendono da petrolio “fresco”. Una plastica industriale importante è il PET, da cui vengono prodotti circa 50 milioni di tonnellate all’anno.
Di due enzimi scoperti nel 2016 nei batteri mangiaplastica dal Kyoto Institute of Technology, chiamati Petase e Mhetase, l’università tedesca di Greifswald e dal centro Helmholtz di Berlino e la struttura Bessy per la luce di sincrotrone hanno ricostruito la struttura 3D e l’hanno sintetizzata in laboratorio. I ricercatori hanno scoperto che il Petase è la prima forbice a engtrare in azione, scomponendo la plastica in frammenti; quindi il Mhetase, molto più grande del primo enzima, scompone i frammenti fino a ottenere gli elementi di base del Pet, ossia l’acido tereftalico e il glicole di etilene. Il prossimo passo della ricerca sarà quindi quello di approfondire l’ analisi della struttura molecolare di entrambi gli enzimi in modo da poterli utilizzare per decomporre gli oggetti di plastica in un ciclo chiuso, al termine del quale si otterrebbero gli elementi per produrre nuovamente la plastica.