24 Ago 24/8 Addio Quota 100 e quota Donna con un governo M5s-Pd
Un governo M5s-Pd, come si va discutendo in questi giorni, dovrebbe togliere la demagogia dal potere. E il primo provvedimento in tal senso dovrebbe essere l’abolizione di Quota 100, il capisaldo leghista sulle pensioni, e provocare il mancato rifinanziamento di quota Donna. Quali motivi all’ordine del giorno, alimentate dalle perplessità che i due partiti che si dovrebbero coalizzare hanno condiviso in tempi non sospetti?
1) Evitare l’aumento dell’IVA. Quota 100 tocca una platea di lavoratori, l’aumento dell’IVA tutta la collettività. Servono, sembra 30 miliardi per scongiurare l’evento. Una decina di miliardi sono lì, nel finanziamento della legge.
2) Disservizi pubblici. Quota 100 provocherà nella maggior parte dei Comuni italiani, secondo La Stampa di Torino, l’esodo di un atle numero di impiegati pubblici che non saranno sostituiti tale da rendere impossibile l’erogazione dei servizi ai cittadini, paralizzando la macchina pubblica.
Rimane il fatto che la nuova legge di Bilancio avrà valore dal 1° gennaio 2020. Per cui chi ha fatto o farà domanda nel 2019 o se si raggiunge il diritto alla pensione con quota 100 entro il 31 dicembre 2019 nessuna abrogazione, abolizione o correzione della misura interverrebbe nei confronti di chi ha acquisito un diritto prima dell’entrata in vigore.