25 Giu 25/6 Ciclovie urbane: 137 milioni per progettazione e messa in sicurezza
Via libera dalla Conferenza Unificata al decreto proposto dalla Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli che stanzia 137,2 milioni di euro da destinare a interventi sulle ciclovie urbane.
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La ripartizione prevede l’assegnazione di 51,4 milioni per il 2020 e 85,8 milioni per il 2021 per la progettazione e la realizzazione di ciclovie urbane, ciclostazioni e altri interventi per la sicurezza della circolazione ciclistica cittadina.
Il provvedimento, in linea con il decreto Rilancio che introduce gli incentivi per l’acquisto di biciclette e monopattini e prevede alcune modifiche al Codice della Strada attuate anche a mitigazione dei rischi legati all’emergenza da Covid-19, attribuisce le risorse ai Comuni e alle Città Metropolitane in base alla popolazione residente.
I fondi spettano alle Città Metropolitane, ai Comuni capoluogo di Città Metropolitana, Provincia o Regione, e ai Comuni con popolazione residente superiore a 50mila abitanti.
Un secondo criterio è riferito alla premialità acquisita da tutti quegli Enti che hanno già adottato o approvato un PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile). Nella definizione delle risorse si è inoltre considerato il principio di riequilibrio territoriale in favore delle Regioni del Mezzogiorno.
In coerenza con questi criteri di ripartizione, stabiliti congiuntamente con gli Enti territoriali, nel biennio 2020/2021 alle Regioni del Sud saranno assegnate risorse per 45,9 milioni di euro e alle regioni del Centro-Nord risorse per 87,1 milioni di euro.
A questi importi, si aggiunge un’ulteriore quota di risorse, pari a 4,2 milioni di euro, destinata ai Comuni che sono sede legale di un’istituzione universitaria, per consentire la progettazione e realizzazione di ciclostazioni e favorire l’intermodalità dei collegamenti tra i poli universitari e le stazioni ferroviarie.
Le risorse indicate rappresentano una solida base di partenza per il settore, sia in vista dell’adozione da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del Piano Generale della Mobilità Ciclistica quale strumento principale per la programmazione delle future risorse, sia con riferimento ai “Biciplan”, già redatti o in fase di sviluppo da parte degli Enti territoriali.