29 Set 29/9 CDP: al via il nuovo Fondo Nazionale per il Turismo
Al via il Fondo Nazionale per il Turismo, la nuova iniziativa di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) che mobiliterà 2 miliardi di euro per la difesa delle strutture e degli immobili turistici italiani. Ecco come funziona il Fondo CDP e quali sono le proposte fatte dalle associazioni di settore.
Il Fondo Nazionale per il Turismo rappresenta un’occasione per rilanciare il settore turistico, un comparto chiave in Italia, che rappresenta il 13% del PIL e il 15% dell’occupazione e ha sofferto più di altri gli effetti della pandemia Covid-19, ma che ha ancora un significativo potenziale inespresso. Così il presidente di CDP, Giovanni Gorno Tempini, presenta il nuovo strumento di equity a supporto degli asset immobiliari, con particolare riferimento agli alberghi storici e iconici sul territorio nazionale.
Saranno mobilitati fino a 2 miliardi di euro, in parte a valere sulle risorse di CDP, per un totale di 750 milioni, e in parte tramite fondi di investitori terzi. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo contribuirà, attraverso un fondo istituito con il Decreto Rilancio, fino a 150 milioni di euro.
“Grazie a Cassa Depositi e Prestiti nasce un potente strumento per sostenere lo sviluppo del settore turistico, uno degli assi portanti dell’economia nazionale al quale il Governo ha riservato attenzione sin dal principio dell’emergenza Covid. Parte importante di questo settore è il tessuto imprenditoriale dell’ospitalità italiana, un comparto ricco ed eterogeneo. Per difendere questo vero e proprio bene, il decreto Rilancio ha stanziato risorse importanti per prevenire il depauperamento dell’ospitalità alberghiera italiana, evitando acquisizioni che ne compromettano il carattere identitario. Risorse che presto saranno disponibili nel contesto del Fondo Nazionale del Turismo”, ha dichiarato il ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini.
Questo strumento potrà garantire agli attuali proprietari delle strutture un diritto di riacquisto da esercitare in un arco di tempo congruo rispetto alle stime di ripresa del mercato ricettivo internazionale. Inoltre, se sarà possibile, si promuoverà il reinvestimento dei proventi della vendita nell’attività di gestione, sostenendo l’occupazione e il miglioramento degli standard qualitativi delle catene alberghiere del Paese.
Non solo Fondo Nazionale Turismo: gli altri interventi di CDP per il settore
Il Fondo Nazionale Turismo rappresenta l’ultimo anello dell’ampia catena di interventi strategici di CDP a supporto del settore.
Complessivamente sono quattro i pilastri fondamentali:
- Formazione: offerta di percorsi di alta formazione professionale per la crescita qualitativa dell’ospitalità Made in Italy. A dicembre 2019 CDP ha avviato, in collaborazione con Th Resorts e l’Università Ca’ Foscari, la Scuola Italiana di ospitalità, per formare la nuova classe manageriale nel settore del turismo;
- Innovazione: sviluppo di soluzioni e servizi innovativi. A gennaio 2020 CDP ha avviato il Fondo Nazionale Innovazione per il sostegno, attraverso il Venture Capital, alle imprese del settore. Il Fondo ha già finanziato 11 startup del comparto, nell’ambito della digitalizzazione dei processi operativi, del turismo sostenibile e dell’internazionalizzazione dell’offerta, con ulteriori progetti in via di approvazione;
- Consolidamento dei gestori: creazione di campioni nazionali nella gestione di strutture alberghiere, anche attraverso la leva dell’equity. Il Gruppo è già azionista di Th Resorts e Rocco Forte Hotels e ha contribuito in maniera decisiva alla loro crescita nel corso degli ultimi anni, portandoli oggi ad un livello di oltre 13mila occupati diretti e indiretti, con importanti interventi nel Sud Italia;
- Valorizzazione degli asset immobiliari: acquisto e ammodernamento delle strutture alberghiere, promuovendo la separazione tra proprietà immobiliare e gestione alberghiera, per garantire adeguati investimenti ed elevati standard qualitativi. Nel corso degli ultimi anni CDP ha già acquisito 7 strutture ricettive per un investimento complessivo di 160 milioni di euro.
“Il turismo rappresenta uno dei settori chiave per il Paese da un punto di vista economico e occupazionale. Il momento di forte difficoltà che sta vivendo può, tuttavia, rappresentare un’opportunità per accelerarne la transizione verso un’offerta più professionale, competitiva e innovativa. La nascita del Fondo Nazionale del Turismo rafforza ulteriormente la già consolidata capacità di intervento del Gruppo CDP nel settore, favorendo la riqualificazione dei gioielli dell’ospitalità italiana e contribuendo così all’evoluzione del business model delle imprese turistico-alberghiere”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti Fabrizio Palermo.
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Minibond salva turismo, la proposta delle associazioni a MIBACT e CDP
A chiedere nuovi interventi per il turismo sono intanto le associazioni di settore Federalberghi, Fto (Federazione turismo organizzato), Federterme e Astoi-Confindustria Viaggi, che nei giorni scorsi hanno inoltrato un documento congiunto ai vertici di CDP e MIBACT per il varo di uno strumento finanziario di lungo periodo che sostenga il rilancio delle imprese del turismo duramente colpite dagli effetti della pandemia di Covid-19.
Nello specifico, la proposta prevede l’avvio di un programma di minibond per tour operator, hotel e terme di medie dimensioni con scadenza a 25 anni per il supporto e il rilancio degli alberghi italiani con i fondamentali solidi. Da parte sua CDP, tramite un fondo immobiliare, sottoscriverebbe i bond consentendo agli imprenditori di restare nella propria azienda, dunque senza cadere preda di necessità di cessione della struttura a soggetti speculativi.
“Con un bond di tipo infrastrutturale come quello che suggeriamo le imprese saranno in grado di superare i prossimi tre anni di crisi. Sarà uno strumento estremamente facile da gestire da parte del sottoscrittore che potrebbe essere CDP e ne beneficerà un’ampia platea di imprese turistiche con i fondamentali sani”, ha spiegato Massimo Caputi, presidente di Federterme.
In sintesi, sono questi i punti dell’operazione:
- CDP, attraverso una sua struttura deputata (SGR), istituisce un Fondo Immobiliare (FIA) che per regolamento può sottoscrivere anche obbligazioni;
- le società di tour operating e quelle che gestiscono alberghi e terme di proprietà, possibilmente di adeguate dimensioni (es. fatturato minimo 2019 pari a 5 milioni ed EBITA positivo nel 2017-2018- 2019) – emettono minibond di lungo periodo (es. 25 anni e tasso 1%) per finanziare programmi di investimento e, in parte, per il finanziamento di capitale circolante;
- i minibond devono prevedere un preammortamento di 5 anni per fare in modo che il ripagamento possa iniziare a crisi passata e quando i cash flows in entrata si sono ristabiliti per gli operatori; le obbligazioni possono anche essere bullet. I tour operator, gli alberghi e le terme di medie dimensioni hanno il vantaggio di poter avere ricavi stabili nel tempo e garantire il ripagamento delle obbligazioni;
- i minibond possono essere garantiti da ipoteca immobiliare di 1° o 2° grado.
- il Fondo sottoscrive i minibond.
- i minibond possono avere garanzia MCC in base alle norme vigenti e ciò riduce fortemente ogni rischio per CDP.
Per la sua struttura, l’operazione proposta dalle associazioni avrebbe tempi di realizzazione molto veloci ed una gestione delle fasi successive sicuramente agevole, se paragonata ad altre forme di intervento, ad esempio acquisto di asset o partecipazione diretta al capitale.
Lo strumento ipotizzato entrerebbe nel ventaglio di aiuti insieme ad altri interventi come la rivalutazione a fini fiscali e civili dei beni turistici e termali senza oneri, purché non si dismetta la struttura entro 4 anni, e la conversione del Decreto Agosto con la sterilizzazione degli ammortamenti e l’allungamento dei finanziamenti garantiti da Mediocredito Centrale per le aziende turistiche.