20 Ago 20/8 Cade il governo Conte: si blocca l’azione sulle leggi già approvate
E’ caduto il governo Conte dopo le dimissioni annunciate dal Capo del Governo nel suo discorso al Senato nel pomeriggio, rendendo inutile una tardiva iniziativa della Lega, annunciata poco dopo, di ritiro della sfiducia che Salvini aveva mandato a calendarizzare in Parlamento lo scorso 8 agosto.
Il grande problema per i cittadini diventa così l’esito delle leggi approvate e quanto di esse entrerà o non entrerà in vigore. Come aveva rilevato ieri Il Sole 24 Ore, “gli undici provvedimenti varati negli oltre 14 mesi trascorsi dall’insediamento di Conte a Palazzo Chigi – dal Dl dignità fino al crescita e al sicurezza bis, passando per la manovra 2019, quota 100 e reddito di cittadinanza – richiedono infatti 290 decreti per rendere pienamente operativo l’impianto normativo. Di questi, ne sono arrivati al traguardo 70 (il 24,1 per cento, quasi uno su quattro). Ne mancano all’appello ancora 220, di cui 81 già scaduti.”
Lo sblocca-cantieri dunque non potrà avere effetti positivi per il mercato del lavoro; così il decreto-crescita e il sicurezza-bis solo per fare alcuni esempi. La caduta del governo è un favore per i giganti del web, che vedono evaporare la web tax e non solo per colpa delle indecisioni della Ue e dei suoi ministri.
Al provvedimento su Reddito di cittadinanza e quota 100 mancano ancora gli indirizzi e modelli nazionali per la redazione del Patto per il lavoro e vanno definite le modalità di accesso al credito di imposta riconosciuto al datore di lavoro che comunica alla piattaforma digitale dedicata al Rdc la disponibilità di posti vacanti.
Sono già scaduti infine i termini fissati dal Dl Crescita per le linee di attività del “Piano grandi investimenti» nelle Zes (zone economiche speciali), per il credito d’imposta per la partecipazione alle fiere internazionali delle Pmi e per la documentazione per il patent box. Attesa poi, anche se non ancora scaduta, l’attuazione della mini Ires.