15 Dic Agrovoltaico: una possibilità smart per l’agricoltura italiana
L’Unione Europea è la più grande economia mondiale a scommettere sulle energie rinnovabili. L’obiettivo è di raggiungere il 27% del consumo energetico derivante da fonti rinnovabili entro il 2030. Ogni Paese appartenente all’Unione ha garantito la transizione e lo sviluppo alle energie rinnovabili. L’Italia sta raggiungendo passo dopo passo questa promessa: nel 2020 in Italia ben il 17,5 % dei consumi provengono da fonti rinnovabili. La transizione energetica richiede un’amministrazione più agile.
L’ostacolo più importante da affrontare in questa sfida non sono le tecnologie, già disponiili, ma le procedure amministrative. A molti Paesi dell’Unione (tra cui l’Italia) mancano procedure amministrative semplificate per poter accedere sia ai finanziamenti che ad un quadro normativo chiaro. Inoltre, le regioni in Italia modificano l’amministrazione secondo le proprie necessità, creando da un lato una semplificazione in loco, ma dall’altro un complesso sistema da monitorare nel suo insieme. La strategia per migliorare questo sistema si baserà su applicazioni su smartphone in grado di raccogliere i dati in tempo reale, necessari per documentare la produzione e l’utilizzo delle energie rinnovabili, riducendo tempistiche e costi. Il fattore determinante che alza il costo delle energie rinnovabili non sono le risorse utilizzate, come per esempio le tecnologie o le biomasse, ma i costi amministrativi.
Gli agricoltori sono tra i protagonisti della transizione energetica e il fotovoltaico è la tecnologia che sta avendo più successo. I terreni agricoli destinati agli impianti del fotovoltaico crescono insieme agli investimenti nel settore. Il così definito sistema “agrovoltaico” è la soluzione più efficiente per produrre energia rinnovabile e accrescere i ricavi delle aziende agricole. Inoltre, l’impatto ambientale che hanno gli impianti di ultima generazione sul suolo è minimo e anzi può essere un’opportunità per piantumare nuovamente i terreni agricoli. La ricerca a livello internazionale sta testando con successo nuovi prototipi di impianti fotovoltaici a terra assieme a piante perenni. La vite “associata” a sistemi fotovoltaici a terra ha ottenuto risultati molto soddisfacenti, sia per quanto riguarda la resa produttiva della pianta, sia per la produzione di energia.
La produzione di energia per ettaro può variare molto secondo la tecnologia di impianto fotovoltaico, il tipo di sistema, il luogo e la stagione. Tuttavia, i sistemi agrovoltaici – indipendentemente dalla loro estensione – sono sottoposti a complesse procedure amministrative tra cui la valutazione d’impatto ambientale (VIA). I costi di queste valutazioni, (o le richieste amministrative per ottenere i fondi necessari) ricadono sugli agricoltori rendendo più complesso e costoso il sistema amministrativo. L’agrovoltaico è interessante per piccole, medie e grandi aziende agricole. Sempre più campi vengono utilizzati per produrre energia – soprattutto nel centro e sud Italia, Lazio e Puglia su tutte. Qui i paesaggi agricoli cambiano, sempre più pannelli vengono installati. Il dibattito resta aperto soprattutto per l’impatto che questi impianti hanno sul territorio, sull’aspetto estetico e sul consumo di suolo.
Fonte: colturaecultura.it