10 Mar Sostegno o Ristori che siano, questo decreto ce lo fanno sudare…
Era stato annunciato entro i primi dieci giorni di gennaio dal Governo Conte l’arrivo dell’ultimo decreto Ristori. Ma poi, come tante altre cose a cominciare dal piano vaccinazioni, era finito con l’essere travolto dalla crisi di governo e dal lunghissimo febbraio di trattative politiche.
Adesso il nuovo governo Draghi l’ha chiamato Sostegno, ma dentro ci dovrebbero essere le stesse cose del precedente: aiuti urgenti per la sopravvivenza quotidiana alle persone e alle attività che con questi ripetuti e più o meno mascherati lockdown rischiano di essere completamente travolti umanamente ed economicamente.
Dalle ultime vicende politiche veniamo a sapere che neanche questa settimana, ormai la quarta dal suo insediamento, il governo Draghi riuscirà a mettere in campo il “suo” decreto.
Beffa colossale, nel danno per gli italiani che ne avrebbero bisogno e devono ancora aspettare, il governo si dimentica dei problemi dell’agricoltura.
Perché è vero che durante il lockdown il comparto ha lavorato instancabilmente notte e giorno per non far mancare nulla sulla tavola degli italiani, con tutti i rischi connessi alla salute.
Ma è anche vero che il settore HORECA si è praticamente azzerato, e che la GDO ha approfittato della ghiotta occasione per spingere i prezzi al produttore sempre più in basso.
Come è vero che molti crediti, dal momento che i clienti sono prossimi alla chiusura dell’attività, sono diventati di fatto inesigibili. Per molti agricoltori costa più tenere aperto che provvedere a chiudere l’attività.
Il varo del decreto Sostegno, che dovrebbe avvenire venerdì 12 marzo, è già stato spostato di una settimana. Chiedere ai nostri governanti due cose: una decisa accelerazione negli aiuti per gli Italiani e un intervento in favore del mondo agricolo di base non ci sembra politicamente scorretto.